Sinossi
Il senso di progettare e curare un volume dedicato alla deontologia psicologica in ambito psicocriminologico, forense e della ricerca nasce dalla convinzione che il contesto criminologico e forense penale sia un contesto preferenziale, ma anche privilegiato, per poter osservare come questioni etiche e deontologiche vengano affrontate, gestite, risolte.
Il volume coinvolge inoltre anche il campo della ricerca in psicologia. Non si tratta di una combinazione forzata, tutt’altro. La ricerca scientifica è l’unico fondamento certo dello sviluppo della conoscenza; ed è pertanto solo a partire da una ricerca eticamente guidata e aderente ai princìpi deontologici che si possono offrire risultati significativi messi al servizio dell’umanità.
Dietro questo volume, che è il secondo, dopo quello di deontologia psicologica applicata alla professione (Calvi, Presutti, & Zara, 2016), risiedono tre obiettivi fondamentali.
Il primo è quello di focalizzare l’attenzione sui compiti e le responsabilità metodologiche e scientifiche del professionista psicologo nel contesto forense e criminologico, attraverso l’interesse a coinvolgere nel progetto diversi professionisti che operano in questi ambiti, con ruoli diversificati e metodologie differenziate, a seconda delle richieste peritali, consulenziali e valutative pervenute.
Il secondo è quello di offrire uno spazio di riflessione critica sulle competenze psicologiche in contesti altamente interprofessionali in cui il professionista psicologo deve interagire, collaborare, comunicare, pur nel rispetto della sua autonomia e indipendenza metodologica, con giudici, avvocati, psichiatri, medici, assistenti sociali, educatori, polizia penitenziaria, rappresentanti delle istituzioni governative e sociali.
Il terzo è quello di dare visione all’importanza della deontologia psicologica non come una disciplina “accademica”, ma come guida etica costante e imprescindibile sia nel contesto professionale sia in quello della ricerca scientifica. La ricerca scientifica non è infatti la conseguenza della professionalità, ma il presupposto.
Curatori/Autori
Georgia Zara
- Professore associato di Psicologia criminologica e Risk assessment, Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino. Psicologa e Criminologa. Giudice onorario del Tribunale di Sorveglianza di Torino. Visiting Scholar, Institute of Criminology, Cambridge University.
Michele Presutti
- Psicologo Psicoterapeuta esperto in psicologia del lavoro e dell’organizzazione, Professore a contratto del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. Direttore della struttura Ricerca e Formazione dell’ASL TO3. Vice Presidente dell’International Center for Applied Research in Organizations.
Eugenio Calvi
- Avvocato, Psicologo Psicoterapeuta. Primo presidente dell'Ordine degli psicologi del Piemonte. Coordinatore della Commissione nazionale per la formazione del Codice Deontologico degli psicologi. Già professore a c. di deontologia - Facoltà di Psicologia, Università degli Studi di Torino
Autori vari
Anna Balabio, Maurizio Balistreri, Marco Bozzi, Onofrio Casciani, Marzia De Antoniis, Marina Fava, Franco Freilone, Giulia Iob, Moira Liberatore, Eugenio Manassero, Paola Molina, Loredana Palaziol, Claudia Ricco, Marco Zuffranieri