Sinossi
In molti ambiti, compresi quelli scientifici e specialistici, capita spesso di confrontarsi con opinioni, ipotesi, tesi e soluzioni che descrivono la “Dipendenza” come un fenomeno chiaro nella sua essenza, mentre oggi più che mai, alla luce delle conoscenze acquisite e dei modelli culturali disponibili, sono necessarie nuove riflessioni interdisciplinari. Per prima cosa va rivisto e aggiornato il termine stesso, in modo che renda meglio la sua complessità. Emerge la necessità di ritrovare un nucleo fondante, un senso a qualcosa che pare incomprensibile, disperso, frammentato, ma che affonda la sua genesi in qualcosa di costitutivo dell’essere umano. Questo testo rappresenta lo sforzo di immaginare come possiamo pensare l’Addiction senza negare la sua complessità e quindi la sua incommensurabilità, anzi ancorandola alla complessità bio-psico-socio-culturale del sistema vivente. La dipendenza va considerata una connotazione costitutiva dell’essere umano. In quest’ottica la differenziazione tra dipendenza patologica e non patologica corrisponde al momentaneo sistema di valori sociali e trova una sua oggettivazione nell’avvicinarsi al limite della morte. In questo modo la “mission” di chi si occupa di “dipendenze” è curare persone sofferenti, con la consapevolezza di operare in una società che produce dipendenza negandola. Il testo si propone come strumento di aggiornamento e approfondimento delle conoscenze in ambito formativo e come valido presidio di orientamento per studenti e professionisti, ma anche per i non addetti ai lavori che a vario titolo vogliono approfondire l’argomento cogliendone gli aspetti culturali e di riflessione e conoscenza.
Curatori/Autori
Emanuele Bignamini
- Psichiatra, Analista Didatta SIPI, si è perfezionato in Psicosomatica a Roma con P. Pancheri e M. Biondi. Ha lavorato in diversi ambiti psichiatrici e nelle dipendenze, con ruoli di responsabilità dal 1993. Si interessa di clinica nella complessità e di contaminazioni tra culture.
Cristina Galassi
- Psicologa, Psicoterapeuta, Analista SIPI, ha lavorato nella psichiatria e nelle dipendenze. Si interessa di studi transdisciplinari sulla cognizione e si è perfezionata all’Università Cà Foscari di Venezia nell’ambito delle tecniche meditative e corporee nelle tradizioni asiatiche.